7_Waterfront e Teatro all’aperto – (menzogne & verità)

Tropea, 21 gen 2016
Waterfront e Teatro all’aperto – Spaccature e dissidi nella Maggioranza  .
Ne abbiamo ascoltate di bugie in quest’ultima settimana ? Personalmente  no,  ma  ne abbiamo lette tante nelle dichiarazioni  e nelle interviste ad alcuni amministratori riportate dalla stampa.

Precisazioni sul nuovo progetto del Waterfront , appalto con  procedura a gara aperta aggiudicato alla CCC di Bologna, un colosso delle “Cooperative Rosse”per intenderci quella del viadotto Scorciavacche sulla Palermo/Agrigento, salito alla ribalta delle cronache nazionali per essere crollato il 30 dicembre 2014  pochi giorni dopo la sua inaugurazione (23 dicembre). WATERFRONT & TEATRO ridL’opera era stata assegnata al consorzio di imprese Bolognetta scpa costituito da CCC di Bologna, Tecnis di Catania  e  CMC di Ravenna  (altro colosso delle “Cooperative rosse”) .
Sembra destino ma anche la CMC di Ravenna c’entra un po’ con Tropea.
Il maggior socio privato della Porto di Tropea SpA , Roberto Caporali, è stato Presidente della CMC e potente Patron di tante altre cooperative emiliane. Possiede le quote di maggioranza della Sider Almagià srl e della fallita Sider Iteras spa, appunto soci privati di maggioranza  della Porto di Tropea SpA.   Ma questa è un’altra storia !!
Ritornando al Waterfront ed al Teatro abbiamo letto tra l’altro che le cause  degli sconvolgimenti del progetto originario sembra siano rappresentate da gravi errori progettuali ed inadeguatezza dei fondi stanziati per la sua realizzazione. Ciò avrebbe dato origine al un nuovo progetto  completamente rivisitato nella sua forma, dimensione ed utilizzo dei materiali.
CatturaRodolicoIL SINDACO. . .
“LAmministrazione guidata dallo scrivente si è trovata di fronte ad un progetto irrealizzabile con le somme a disposizione e quindi nell’impossibilità di rispettare la data del 31.12.2015 entro cui doveva essere completata l’opera”.

. . ..“A ciò si aggiunge che il nuovo progetto ha dovuto tenere conto dei nuovi vincoli che impediscono di fatto la realizzazione della proposta preliminare. Nella fattispecie una fascia dell’area ora occupata dal dismesso depuratore ricade nel vincolo imposto dal PAI (Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Calabria) relativo all’erosione costiera. Si è dovuto inoltre, con il nuovo progetto, tenere conto di quanto previsto dal nuovo QTRP (Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica) che prevede per quell’ambito costruzioni non superiori a 7 metri di altezza”.
L’ex amministratore Lucio Ruffa, intervistato dal Quotidiano della Calabria, ha contestato molti punti della versione fornita dall’attuale amministrazione che, comunque e per lo meno,  qualche dato lo  ha omesso. Il Waterfront come il Palazzo Giffone erano due importanti iniziative ereditate e da seguire con grande cura ed attenzione. Certo il supporto dell’Area Tecnica è mancato da sempre. Si assisteva ad una “caccia all’uomo” quando c’erano gli incontri con i professionisti esterni coinvolti nella progettazioni o negli adempenti burocratici. Il Palazzo Giffone lo si è perso per strada, il Waterfront è stato stravolto e ridimensionato al limite dell’inutilità  sempre cercando di addossare la colpa a chi ci ha preceduto.

Con una “macchina comunale” così malridotta non si va da nessuna parte.  Ma non è soltanto un problema di hardware !!
 
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